Quanto sei cresciuto! Ti sei allungato di molto in questo ultimo mese! Sono solo due affermazioni che qualsiasi genitore si sarà ritrovato a pronunciare davanti ai propri figli aprendo l’armadio colmo di vestiti. Crescono in fretta è vero, e con la stessa velocità quello che andava bene ieri, oggi potrà apparire stretto, corto e di conseguenza non più utilizzabile. Oggi ti apro una finestra su un mondo meraviglioso: quello dell’ abbigliamento sostenibile per bambini.
Siamo sicuri che correre a riempire i sacchetti in un qualsiasi negozio di abbigliamento fast fashion sia la decisione migliore per i nostri bimbi e per le nostre tasche? Parliamo di vestiti sostenibili e di abbigliamento organico, ma soprattutto, di come orientare la nostra scelta consapevolmente.
Sai che l’abbigliamento sostenibile per bambini è bello e comodo?
Che mondo lasceremo alle generazioni future? È una domanda che mi sono posta svariate volte dal momento in cui sono diventata mamma (se non mi conosci, scopri chi sono). Risulta quasi inevitabile domandarsi che impatto abbiano le nostre scelte e come queste ci vengano successivamente restituite. Un circolo vizioso se ci pensiamo bene.
Siamo tutti figli di una generazione cresciuta nel boom della plastica, dell’usa e getta e come mamma credo fermamente che sia anche mio dovere invertire la rotta, cercando di fermare la folle corsa al consumismo. Uno spreco folle di risorse che inevitabilmente porteranno a vivere su un pianeta sempre più sofferente (ecco perché ho iniziato ad utilizzare i pannolini lavabili. Corri a scoprire i miei servizi di consulenza e noleggio).

Un antico proverbio afferma che “la terra non è un’ eredità ricevuta dai nostri padri ma un prestito da restituire ai nostri figli”, ma a ben vedere, i notiziari televisivi e gli articoli sui giornali non pare essere veramente così. Non trovi?
Settecentomila chilometri quadrati di plastica che galleggiano negli oceani. Novantadue tonnellate di tessuto tessile abbandonato nelle discariche. Utilizzo di tinture chimiche e tossiche riversate in fiumi, la cui acqua viene utilizzata per cucinare, bere, vivere. Un capo d’abbigliamento su due che viene smaltito al macero producendo emissioni di Co2 influenzando la temperatura del nostro pianeta.
Se da ragazza tutto questo mi colpiva relativamente, da mamma è un vero proprio schiaffo all’obiettivo che mi sono posta: un futuro sereno e felice per i miei figli. Se penso che nel 2050, quando i miei ragazzi avranno circa 30 anni, nel mare ci sarà più plastica che pesci comprendo sempre più che a fare la differenza è essenziale iniziare oggi. Adesso.
I piccoli gesti valgono tanto
So cosa ti starai domandando e la mia risposta è molto semplice. Partendo dai piccoli gesti. Allattamento al seno, pannolini lavabili (come si usano i pannolini lavabili?), l’utilizzo del babywearing e la scelta di ponderare l’acquisto di capi d’abbigliamento sostenibile per bambini (e anche per noi adulti), sono gesti che all’apparenza potranno apparire insignificanti, ma che fanno la differenza.
Sai cosa ho scoperto aprendo proprio l’armadio dei miei bambini? Ho avuto modo di rendermi conto che moltissime magliette che ritenevo di alta qualità, hanno in realtà percentuali di poliestere che superano percentuali addirittura del 70%.
Per essere chiari il poliestere è una fibra sintetica derivata dal petrolio ed è molto utilizzata nell’abbigliamento tessile fin dagli anni ‘70 ed ha principalmente una caratteristica di essere versatile oltre che mediamente poco costosa. Tuttavia è un materiale che non fa respirare la pelle e la conseguenza soprattutto sui bambini e neonati è particolarmente dannosa.
Cosa c’è dietro un acquisto a basso costo?
Ti sei mai chiesta cosa ci sia dietro ad un acquisto di un capo a basso costo? Se acquistiamo una maglietta a basso costo non possiamo evitare di pensare che dietro alla sua realizzazione ci siano molteplici fattori:
- la scarsa qualità del materiale;
- le condizioni di lavoro delle persone che l’hanno creata, prodotta e commercializzata;
- il percorso di distribuzione necessario per arrivare a noi.

Non posso dire di esserci arrivata da sola a tutto questo: è stato un gioco di squadra tra me e la mia famiglia, ma soprattutto ascoltando e confrontandomi con i pareri di altri genitori più esperti della sottoscritta. Scambiando idee, pareri, dubbi e perplessità partite da conversazioni con conoscenti, diventate poi amiche, ma soprattutto informandomi. Leggendo le etichette.
Cosa rende un abbigliamento per bambini ecologico e sostenibile?
Quando parliamo di abbigliamento sostenibile per bambini o adulti, facciamo riferimento ad un prodotto che abbia un minore impatto sull’ambiente:
- sia a livello produttivo
- che come ciclo di vita.
Esistono degli standard certificati che rendono l’abbigliamento conforme ad essere considerato sostenibile. Come consumatori abbiamo un’arma molto utile ed efficace a cui tenere conto sia quando andiamo a scegliere l’abbigliamento e queste sono le certificazioni eco sostenibili.
Certificazioni eco sostenibili
Ogni capo ha un’etichetta al suo interno che ci permette di avere moltissime informazioni, garantendoci che l’acquisto effettuato sia sicuro. Certificazioni come Oeko-Tex, Ocs e Gots ci permettono di capire che il capo di abbigliamento da utilizzare per i nostri bambini e per noi, è un acquisto sicuro in quanto è stato controllato. Il rispetto della produzione in base agli standard dei lavoratori, degli animali, dell’ambiente e soprattutto per il contatto con la pelle dei più piccoli.
Tessuti eco sostenibili
I tessuti eco sostenibili sono prodotti con fibre naturali ed esenti da filamenti sintetici. Non è facile orientarsi nel mondo dell’abbigliamento per bambini in fibre naturali e per aiutarti ho pensato di lasciarti alcune considerazioni sui tessuti che potrai trovare:
- il cotone organico è una fibra naturale e ha il vantaggio di assorbire l’umidità e i liquidi senza dare la sensazione di bagnato. È traspirante oltre che morbido e ha la caratteristica di essere molto resistente. Scegliere il cotone organico come tessuto naturale per l’abbigliamento del proprio bambino è necessario tenere conto della produzione biologica. L’uso di questa tipologia di cotone assicura una rotazione delle coltivazioni e l’assenza di OGM permettendo l’utilizzo su una tipologia di pelle più delicata.
- La fibra di bamboo un tempo era utilizzata per la produzione di carta e di papiri ma con il passare dei secoli la produzione si è concentrata su un tessuto molto morbido. A mio parere migliore della seta. La fibra di bamboo è naturalmente ipoallergenica, antibatterica e antimicotica tanto da divenire la preferita per chi soffre di allergie da contatto a fibre come canapa, cotone e lana. La presenza di un agente antibatterico permette una coltivazione e una crescita senza l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti. Il vantaggio del bamboo è quello di assorbire l’umidità senza che si trasformi in sudore ed ha la particolarità di mantenere fresco il corpo in estate, caldo in inverno.

- La lana organica è confortevole, salutare ed è un ottimo alleato per il mantenimento della temperatura corporea. I vantaggi della lana organica è quello di lasciar traspirare la pelle, respingere l’acqua e modificare la temperatura corporea in base alle condizioni esterne. E’ un ottimo alleato contro il sudore e la presenza della lanolina lo rende un antibatterico per eccellenza. La mancanza di carica elettrostatica permette allo sporco di non adagiarsi tanto da non necessitare di frequenti lavaggi protratti nel tempo. La presenza della lanolina che è un olio naturale che si trova nel manto delle pecore se viene a contatto con un lavaggio troppo intensivo o frequente tenderà a perdere la sua caratteristica principale. Ed ecco che gli indumenti di lana sono perfettamente ecologici e sostenibili in quanto necessitano solo di essere lasciati all’aria.
- La canapa organica è una fibra naturale molto simile al cotone ed è facilmente coltivabile in qualsiasi tipologia di terreno e in vari clima del pianeta. Non richiede l’utilizzo di pesticidi ed è molto resistente tanto da essere considerata la fibra naturale che può durare in eterno. Essendo molto resistente diventa un alleato per l’abbigliamento per i bambini e non necessita di trattamenti di lavaggio con particolari accortezze. E’ molto traspirante e non assorbe gli odori.
- La seta organica biologica è una fibra che spesso associamo a un abbigliamento propriamente di lusso e adatto più agli adulti che nell’abbigliamento infantile. La seta ha caratteristiche molto importanti con proprietà curative e antinfiammatorie adatte a una pelle propriamente più delicata.
Cosa dicono le tasche?
Facendo una breve analisi anche dal punto di vista economico, i capi di abbigliamento sostenibili per bambini sono apparentemente più costo si se rapportati alle grandi marche della fast fashion, ma se ti fai due conti, è presto vederne i vantaggi:
- sono capi di maggiore qualità e il ciclo di vita del prodotto è più lungo (durano di più, puoi passarli tra fratellini più a lungo);
- di conseguenza compri con meno frequenza;
- e soprattutto scegli la qualità anche sulla pelle dei tuoi bambini.
Insomma, spesa più che ammortizzata!


Come organizzare gli acquisti?
Ti svelo un segreto sulla mia strategia. Tendenzialmente ho l’abitudine di riciclare e comprare il meno possibile. Se proprio non riesco ad evitare di acquistare un prodotto ritenendo la spesa necessaria mi affido a marchi che puntano esclusivamente su un abbigliamento organico (wearmeBaby oppure lize-shop ) .
Il mio pensiero è circolare. Più o meno come una famosa cucina di uno chef stellato emiliano che riesce a utilizzare tutte le parti di cui è composto un ingrediente, senza sprecare nulla. Nemmeno gli scarti. Creando gustose ricette a impatto zero sull’ambiente. Attraverso alcune considerazioni come:
- dar valore a tutto ciò che acquisto o mi viene regalato, prestato. In questo modo la tentazione di buttare via un capo di abbigliamento inutilizzato viene meno;
- scegliere capi d’abbigliamento che rispecchiano la mia identità e la mia persona. Poco importa se non seguono la moda del momento. La seguiranno e lo abbiamo visto negli ultimi vent’anni che pure i jeans a zampa d’elefante sono tornati di moda.
- Non fermarsi davanti a uno strappo, un orlo scucito o un buco. Ago e filo e via si ripara tutto. Se non ci riesco mi affido a mani artigianali più esperte e capaci.
- abituarsi ad acquistare usato o a scambiarsi con amiche, colleghe, conoscenti, cugine e vicine di casa. Tutti hanno bisogno di una seconda opportunità, non trovi?