Chi sono

Chi sono

Mi chiamo Giada e sono mamma nel cuore da sempre.

Mi sono laureata in infermieristica a 22 anni, una laurea veloce con tesi sulla resilienza familiare nei genitori di bambini con patologie neuromuscolari degenerative.

Già durante gli studi e la pratica clinica si era andata confermando la più grande passione sin dall’infanzia: il mondo dei bambini. Quello che mi colpiva sempre di più però, come aspirante infermiera di famiglia, erano le mamme.

Terminati gli studi avevo in progetto di partire per una missione in India e poi di viaggiare con i Medici Senza Frontiere, ma un test di gravidanza positivo del tutto inatteso mi comunicò che Ettore, il mio primo figlio, aveva piani diversi per me.

La gravidanza di Ettore è stata tanto inattesa quando desiderata.

Una volta diventata mamma, mi ritrovai catapultata in un mondo di cui non sapevo nulla e che mi spaventava, tra emozioni e insicurezze a cui nessun corso preparto mi aveva preparata. A nulla valsero le mie competenze cliniche come infermiera.

Non sapevo nulla di allattamento, di depressione post parto, non sapevo che i sensi di colpa arrivano, puntuali, insieme alla maternità, né che piangere sia normale e legittimo. Così, nonostante un’esperienza clinica in terapia intensiva neonatale, mi accorsi di non sapere nulla di questa fase della vita: conoscevo la patologia e non la fisiologia!

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Mi sentii incredibilmente inadeguata per i primi 10 mesi della mia vita da mamma. Poi iniziai a vedere la bellezza del mio nuovo ruolo, costruendo a fatica sicurezze sul nulla, con moltissime persone intorno a darmi contro, e Filippo, il mio compagno, ogni giorno più al mio fianco.

E mentre tutti mi dicevano ‘così lo vizi, lascialo nella carrozzina’, ‘così non camminerà mai’, io ascoltavo il mio istinto e mi legavo addosso Ettore con 5 metri di stoffa morbida, guardando le immagini di altre mamme online con i loro bimbi sul cuore, trovandole bellissime.

Con il mio bambino addosso stavo bene, ritrovavo quel qualcosa che sentivo mi fosse stato sottratto al momento del parto. Il momento più bello delle mie giornate erano le ore del pomeriggio, quando dormivamo a contatto di nascosto, lontano dagli sguardi giudicanti.

Il babywearing è arrivato così nella mia vita, come un’ancora di salvezza.

In fascia il mio bambino era al sicuro da tutti i commenti sul viziare e sull’autonomia, lì io ritrovavo la sicurezza di sapere cosa stavo facendo e di essere all’altezza della situazione. Inoltre avevo due mani libere per potermi cucinare qualcosa di decente e, diciamolo, anche per fare la pipì senza dover sentire strilli provenienti da una carrozzina, che poi rimase inutilizzata.

Con il tempo e con la nascita della mia seconda figlia, Ambra, capii che il portare in fascia non era più solo una passione: volevo diventasse il mio lavoro, volevo poter accompagnare altre mamme come me alla scoperta di quelle fasce che mi avevano aiutata a ritrovare sicurezza e a comprendere i benefici e la bellezza dell’alto contatto.

Così ad fine 2020 mi formai come Consulente Babywearing, iniziando a condividere sempre di più la mia quotidianità anche sui social, come quelle mamme che tanto avevo osservato nel mio inizio con Ettore.

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Attenzione all’ambiente e un animo ecologico

Io e Filippo avevamo deciso già durante la gravidanza di Ettore che avremmo usato i pannolini lavabili, e così provai a cercare informazioni. Ci volle tempo, impegno, dedizione: troppe informazioni sul web, dispersive, frammentate, senza un sito, un blog o una pagina di riferimento che racchiudesse davvero tutto. Ma non mi arresi e continuai a cercare e sperimentare in prima persona, andando per tentativi ed errori fino a rendermi conto di essere diventata davvero esperta dell’argomento.

Instagram: dove tutto questo ha avuto inizio, condivisione dopo condivisione

Le mie consulenze sui pannolini lavabili nacquero dalle richieste dei genitori sul web, mentre raccontavo la mia esperienza. Così decisi di aprire una pannolinoteca e un servizio di noleggio personalizzato volto a far conoscere a quante più famiglie possibili questo meraviglioso mondo colorato senza più dubbi né paure, e a semplificare tutte quelle informazioni così dispersive trovate sul web.

La mia pagina instagram divenne così un giorno alla volta un punto di incontro e condivisione per tante famiglie, ospitando di settimana in settimana sempre più contenuti, a partire dalle domande dei genitori per arrivare al crescente numero di interventi di professionisti del settore materno-infantile.

Il rientro al lavoro dopo la maternità di Ambra

Il rientro al lavoro dopo la maternità di Ambra fu un decisivo schiaffo in faccia: tornare a lavorare a tempo pieno in ospedale, in piena Pandemia, mamma di due bambini sotto i tre anni, fu uno dei momenti più difficili che abbia vissuto.

Mi sembrava di non essere mai a casa, di non avere mai abbastanza tempo da passare con i miei bambini: mi portavo al lavoro il pensiero della cucina , delle lavatrici, dei pavimenti da lavare, e a casa il pensiero del mio lavoro in corsia che scandiva il tempo tra la mia vita appagante di mamma e la sicurezza di uno stipendio a fine mese. Vivevo divisa in due con un ticchettio nella testa che mi diceva quante ore mancavano al momento di salutare i miei bambini.

Orari imposti dall’esterno, mobbing perché pretendevo delle pause per potermi tirare il latte all’interno di turni da 9 ore, la separazione forzata dalla mia famiglia, la ricerca della babysitter perfetta che si adeguasse agli orari di un’infermiera turnista… troppo da progettare, troppe cose da organizzare, la rabbia di non essere capita sul lavoro e quella sensazione di non potermi permettere nemmeno di essere stanca.

Maia, la mia terza bambina, è arrivata come una benedizione prima nel cuore, poi nella pancia.

Ho vissuto la mia terza gravidanza tra la completa affermazione della mia consapevolezza di madre e la progettazione e creazione della mia attività in proprio.

Abbiamo scelto di partorire Maia nel calore di casa, con assistenza ostetrica domiciliare: ci siamo rimessi al centro, io protagonista del mio percorso, del mio tempo e in ascolto profondo dei miei bisogni. Un dono che ha realizzato i miei sogni.

Raccontare questa scelta su Instagram, condividere pensieri, dubbi, informazioni, rispondere alle tante domande di giorno in giorno mi ha avvicinata ancora di più alle emozioni e al vissuto di altre mamme. Vivere la gravidanza, il parto e il post parto di Maia circondata da figure accoglienti mi ha permesso di farmi un’idea sempre più chiara e concreta della professionista che voglio essere.

Io voglio fornire strumenti, informazioni, supporto alle famiglie e ai loro bambini, nel pieno rispetto della loro storia, per permettere loro di fare in autonomia: un piccolo incoraggiamento per trovare le risorse dentro di sé. Perché le risposte le abbiamo quasi sempre dentro di noi, solo che raramente ci troviamo a porci le domande giuste.

Un po’ quello che le mie ostetriche hanno fatto per me, per noi, nel bellissimo percorso che ha portato alla nascita di Maia e alla mia rinascita: io illuminavo la strada da percorrere e prendevo decisioni nel pieno supporto del mio compagno, con loro come punto di riferimento e porto sicuro.

Libera professionista

Questa la consapevolezza a cui sono arrivata con il parto di Maia, questa la scelta che mi ha portato a lasciare il mio lavoro di infermiera di corsia per creare ogni giorno una professione che mi rispecchi e rispetti i tempi della mia famiglia.

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In costante aggiornamento e in formazione come consulente IBCLC allattamento al seno

Sono un’infermiera e so lavorare con la patologia. Il mio lavoro consiste nel catalogare tutte le risorse di un individuo e sfruttarle nel più ottimale dei modi per ottenere il miglior risultato possibile. Per deformazione professionale in ogni situazione io individuo e catalogo bisogni e ogni loro possibilità di soddisfazione.

La fisiologia del corpo umano mi affascina da sempre, e studiarla all’Università mi ha spesso lasciata a bocca aperta nel comprendere la perfetta macchina di meccanismi fisici e biochimici del nostro corpo.

Trovo la fisiologia della lattazione il più affascinante aspetto di questa macchina, perché è l’unica non volta all’autoconservazione o alla sopravvivenza, ma al benessere di un altro individuo.

Approfondendo questo tema e iniziando a lavorare con mamme di neonati, ho capito quanto per me fosse necessario e quanta voglia avessi di aiutarle a sfruttare quelle risorse che sono così brava a catalogare, in un percorso così delicato e spesso in salita come quello dell’allattamento al seno.

Così ho intrapreso il percorso per diventare consulente in allattamento, ritagliando weekend e ore serali di studio per partecipare a convegni e corsi in cui ho approfondito moltissimi aspetti di questo ambito, così da portare un supporto sempre più concreto alle famiglie che incontro nel mio cammino.

Dicono di me

Percorso di studi

Laureata in infermieristica, scelgo di ampliare la mia formazione in ambito materno infantile con particolare attenzione al tema dell’allattamento al seno e dell’importanza del contatto tra madre e bambino.

Consulente babywearing.

Oggi in formazione come consulente ibclc allattamento al seno.

NEL DETTAGLIO

Tirocini universitari formativi:

  • chirurgia ginecologica;
  • TIN;
  • sala parto e nido;
  • hospice e cure palliative, accompagnamento della famiglia al fine vita;
  • centro di ricerca scientifica per malattie neuromuscolari degenerative nei bambini sotto i 10 anni

Corso di approfondimento: il ruolo dell’infermiere nell’abuso sessuale minorile e nella violenza famigliare (2015).

Giugno 2020 – Corso base su modello Unicef  allattamento di 20 ore come peer supporter

Marzo 2021 – MDAcademy – Corso avanzato su modello Unicef allattamento al seno

  • patologie comuni legate a problemi materni (ingorgo, mastite, candida, vasospasmo…);
  • allattamento in tandem;
  • allattare un figlio adottato e rilattare;
  • smettere di allattare;
  • ausili in allattamento e loro utilizzo (DAS, tiralatte, paracapezzoli, fingerfeeder, soft cup);
  • patologie dell’allattamento legate a problemi del bambino (Plagiocefalia, Torcicollo, Frenulo corto, Schisi palato/labbro)

Aprile 2021 – MDAcademy – corso avanzato di secondo livello su base del modello Unicef

  • Neonati che faticano a poppare;
  • Lattanti reflussanti;
  • Allergici alle PLV;
  • Prematuri;
  • Gemelli;
  • Neonati con labiopalatoschisi e ausili

Settembre 2021 – MDAcademy  -corso base di allattamento su modello Unicef

  • fisiologia della lattazione
  • posizioni in allattamento;
  • aggiunte di latte artificiale, come integrarle e come eliminarle;
  • allattamento in gravidanza;
  • allattamento e farmaci.
  • Maggio 2020 – Libera formazione Amrita – I filati e le fibre tessili nel babywearing
  • Ottobre 2020 – Formazione base consulente babywearing
  • Gennaio 2021 – Libera formazione Amrita – Portare in tandem, portare i gemelli
  • Marzo 2021 -Portami Tu, Chiara Venturoli – Fasce in maglia
  • Aprile 2021 – Libera formazione Amrita – Avvolgere e sostenere il pancione durante la gravidanza