Pediatri, ostetriche, nutrizionisti e la medicina in generale su un argomento sono concordi e unanimi: il latte materno è l’alimento migliore per qualsiasi neonato. Apporta le sostanze nutritive ed essenziali che gli garantiscono un’ottima crescita offrendo il beneficio di averlo sempre a disposizione. È un alimento facilmente digeribile, soddisfa la sete e la fame del neonato ed è sempre alla giusta temperatura. Possiamo quasi dire dal produttore al consumatore non trovi? Tutto bello e tutto meraviglioso, ma diventare mamma per la prima volta mette ognuna di noi davanti a tantissimi dubbi, perplessità che seppure sappiamo essere parte di un grande disegno naturale, è alquanto complicato capirne ogni singolo passo. Tra le mille domande che ci si pone in merito all’allattamento, la durata della poppata è quella che maggiormente siamo propensi a porre al pediatra di riferimento.
L’allattamento al seno e la durata della poppata
La natura umana ha veramente pensato a tutto e idealmente si presuppone che un bambino nato sano e a termine, dopo il suo primo respiro, andrebbe messo prono sul petto della mamma. Il contatto pelle a pelle andrà ad attivare l’istinto innato di strusciare verso il petto della madre dando così il via alla sua prima poppata (neonato ad alto contatto e babywearing).

Gli anglosassoni chiamano questo comportamento breast crawl che tradotto in italiano suona più o meno come scalare verso il seno della mamma permettendo di avere una immagine visiva più reale di come il neonato istintivamente raggiunge per la prima volta il capezzolo. Strisciando verso il seno della mamma il neonato si attaccherà da solo posizionando la sua pancia con quella della mamma e ottenendo così la posizione più fisiologica dell’allattamento (biological nurturing).
Le evidenze scientifiche presuppongono che idealmente questo strisciare dovrebbe avvenire entro 30 minuti dalla nascita e partendo dalla consapevolezza che il neonato non andrebbe toccato, lavato e preso in braccio. Il liquido amniotico che per i nove mesi nella pancia della mamma è stato l’unico odore percepito assomiglierebbe al colostro, il primo latte.
Una guida olfattiva molto importante per l’attaccamento al seno che andrebbe tenuta a mente fino ad almeno un ora dal parto per poi intervenire nelle successive due ore aiutando il neonato in un primo attacco al seno.
Non dovevamo parlare di durata delle poppate?
Un piccolo passo per volta e arriveremo anche a parlare della durata delle poppate. Abbiamo aspettato ben nove mesi e altrettanti serviranno per giungere a un completo sviluppo che servirà al neonato per adattarsi alla vita fuori e che coinvolgerà un po’ tutto nella sua crescita di essere umano.
Uno sviluppo degli organi interni ad abituarsi alle luci, suoni, a respirare e a mangiare per poi arrivare a muovere i primi passi, le prime lallazioni e così via. Da manuale, l’esogestazione ci mostra un periodo che si protrae fino ai nove mesi ed è un limite molto labile che può spostarsi in avanti come essere anticipato. Nessuno conosce quando sarà il momento in cui tutto questo potrà accadere, eccetto il neonato. Lui ha ben in mente quando dovrà iniziare a girarsi dalla posizione prona a quella pancia sotto nel suo lettino o afferrare un oggetto con le sue manine.
No a schemi e tabelle

Solo lui saprà anche quante poppate gli occorreranno per nutrirsi, calmarsi o addormentarsi e soprattutto quanto dovranno durare. Fino a pochi anni fa si consigliava ai genitori di seguire rigide tabelle che venivano perlopiù consegnate al momento delle dimissioni e che contenevano indicazioni precise sulla durata di una eventuale poppata. Non più e non meno di 15 minuti per seno con una pausa di circa 3 ore tra le poppate. Un allattamento ad orario che non ha nessun fondamento scientifico oltre che venire meno ai bisogni naturali di ogni neonato.
Esistono due tipi di suzione al seno ed entrambi sono importanti per il bambino e l’allattamento:
- suzione attiva: si verifica nella prima parte della poppata. Il neonato succhia con forza e si percepisce il rumore delle deglutizione con il trasferimento di latte dal seno. La durata di questa fase è molto variabile da diade a diade e si modifica nel percorso di ogni singolo allattamento.
- Suzione non nutritiva: il neonato si rilassa al seno. I movimenti di suzione appaiono più deboli e manca il trasferimento del latte o avviene poche gocce alla volta. Questo è il momento in cui il bebè si sta rilassando e addormentando con piccoli movimenti di suzione, che sono molto importanti per la stimolazione della prolattina. L’ormone indicato alla produzione del latte ha bisogno di essere stimolato attraverso il seno per poter aumentare la produzione o mantenere la quantità necessaria al nutrimento.
Come avrai intuito, parlare di tempistiche in una poppata, e quindi anche di durata della poppata, appare infondato se consideriamo che possono esserci neonati che in dieci minuti si possono sentire sazi e bambini che passata la mezz’ora non hanno trovato appagamento dalla poppata. Situazioni che si possono modificare, ribaltare e assestare ma mai regolarizzarsi in quanto la produzione del latte materno è in continuo cambiamento.
L’allattamento a richiesta è osservazione!
La produzione di latte si basa a tutti gli effetti su un meccanismo di richiesta ed offerta che necessita di tempo a calibrarsi e che potrà presentarsi con una cadenza mensile o trimestrale. I primi giorni, quando l’allattamento al seno è in fase di avvio la richiesta di attacco sarà maggiore per permettere alla prolattina e ossitocina di essere stimolate. Nessun problema se avverti tensione alla ghiandola mammaria: è una sensazione che con il tempo andrà via e tendenzialmente accadrà intorno ai 3 mesi di allattamento esclusivo.

Sarà proprio attorno ai 3 mesi di vita del vostro bambino che avvertirai una sensazione diversa, come se il seno diventasse vuoto all’improvviso. Sarà normale per qualsiasi mamma pensare che la produzione sia calata e che non ci sia più nutrimento a sufficienza per il nostro bambino, eppure allo stesso tempo, assisterete a una maggiore richiesta di attaccarsi al seno.
Osservando il bambino capirai molto di quello che sta accadendo, e di come la produzione di latte abbia bisogno di essere calibrata per potergli dare il nutrimento di cui necessita. Se osservandolo notiamo che è tranquillo, sereno e lo sentiamo deglutire quando poppa non ci sarà bisogno di porsi alcun problema: la produzione si è settata sulla sua richiesta.
Quando andiamo ad attaccare al seno il nostro bambino dobbiamo tenere conto principalmente di come è formato il latte materno così da poter agire in completa libertà come procedere con l’allattamento senza fissare lo scorrere del tempo su un orologio.
La poppata è formata principalmente da 3 tipi di latte materno:
- Latte dissetante che avviene nei primi minuti di attacco al seno ed ha il compito di soddisfare la sete del bambino. E’ particolarmente ricco di ossitocina, l’ormone che ha il compito di calmare, rigenerare e rilassare. Non per altro lo chiamano ormone dell’amore. Inoltre è presente il lattosio, una tipologia di zucchero naturale con il compito di dare energia al tuo bambino.
- Il primo latte ricco di proteine che andranno a dare una mano allo sviluppo delle ossa e del cervello del neonato. Attenzione a non confondere la dicitura primo latte con il colostro che si presenta nei primi cinque, sei giorni dall’avvio dell’allattamento. In questo caso oltre ad un colore giallastro a farne la differenza sarà la composizione più ricca di proteine ma povera di grassi e zuccheri.
- Il secondo latte che apparirà denso, cremoso e contenente tutte le proprietà che serviranno per la crescita e lo sviluppo del tuo bambino.
Non ha senso calcolare la durata della poppata
Come abbiamo osservato la durata della poppata può variare da tantissimi fattori che non saranno mai tutti uguali e che cambieranno adeguandosi alla crescita del bambino. Regolata dalla richiesta, la produzione lattea segue una logica diversa da diade a diade portandoci a riflettere su quanto sia magnifica la natura. Non ha quindi senso ostinarsi a calcolare la durata della poppata e chiedersi quanto deve ciucciare il bambino: lo farà in base alle sue necessità.

È importante inoltre tenere conto che un neonato per la sua conformazione anatomica ha lo stomaco che è più piccolo di un adulto o di un bambino più grandicello. Teniamo conto che un neonato può assumere il quantitativo di circa 200 ml di nutrimento per volta mentre un adulto la dilatazione può raggiungere fino a 2000 ml. Variabile a seconda della conformazione individuale.
Non ti nego che sono la prima a rendersi conto della difficoltà che ogni genitori si ritrova a dover affrontare quando l’argomento è l’allattamento e capisco che il marasma di informazioni contrastanti fra di loro è immenso. In caso di dubbi è sempre bene rivolgersi a professionisti del settore, e se hai bisogno di un confronto, prenota subito la tua consulenza sull’allattamento al seno personalizzata!